Era la mia Sotterfùgio. E ora riletta, studiata e rivisitata: "Fuga dal tiranno."
Tiranno ingannatore, non ti ebbi paura,
alla matrice corsi, libera creatura.
"Trame e orditi si intrecciano," gridarono in coro,
mentre il vento cantava un inno al nuovo giorno.
Il Sole, compagno fedele, prolungò il crepuscolo,
quasi a voler trattenere quel momento magico e insolito.
La vita sbocciò come un fiore, acqua pura e cristallina,
un dono prezioso, un'anima divina.
Non sappiamo quando finisce il nostro tempo qui,
ma l'essenza di chi siamo vive in eterno, senza fine.
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